Ognuno ha il proprio Hickstead.

Forse un po' più alto, forse un po' più magro, grigio, palomino, che fa cross country, che gira barili, un "Hickstead" da passeggiate, un "Hickstead"  da polo o volteggio.
Ogni cavaliere ha quel cavallo da amare, che gli è destinato dal momento in cui infila il piede della staffa la prima volta.
E quel cavallo, è un campione. Forse non vedremo mai i suoi occhi in televisione, non correremo con lui nei campi gara più prestigiosi del mondo, eppure c'è quel qualcosa che lo rende leggenda.
Quel cavallo per cui ti batte il cuore, quel cavallo di cui ti fidi ciecamente, e se cadi ti rialzi, con le ossa rotte ma con il cuore intero, neanche graffiato.
Hickstead negli anni è diventato sinonimo di campione.
Ma purtroppo la sorte e il destino non guardano in faccia  nessuno: in 72 secondi si sono portati via L'Hickstead di Lamaze, l'Hickstead di tutti.
E voi non perdete tempo allora, imparate anche da questo.
Non sprecate neanche un secondo del vostro tempo, correte dal vostro cavallo.
Ripetetegli quanto l'amate, quanto è speciale nonostante a volte l'impulso di strozzarlo prenda il sopravvento.
Lamaze era un uomo di cavalli, prima di essere un cavaliere; E lo dimostrava con i gesti, il semplice indicare il suo fenomeno a fine gara, come a dire "io non c'entro nulla, gli applausi sono suoi.. "
Dal nulla nascono i campioni. Da un cavallo e da un cavaliere si crea il binomio: quando hanno entrambi qualcosa di magico allora diventano leggenda.
Siate leggenda allora, amate i vostri "Hickstead" alla follia, il tempo scorre, inesorabile, e purtroppo non si ferma davanti a nulla.
Non piangete, sorridere, sperate per il meglio, continuate a sognare.

Il loro cuore è nelle vostre mani...