Cos'è alla fine "La Vittoria". Questa parola facile da scrivere, semplice da dire, ma un obbiettivo difficile da raggiungere.

Molti per "Vittoria" intendono il posto più alto su un podio, una coppa da sollevare, una coccarda da appendere, una medaglia che splende col suo avvolgente colore oro. Tutto questo ormai non si fa per passione. Si fa per fama. Per soldi. Per arrivare a tutto questo molte volte si va ai limiti delle possibilità, si arriva a dopare il proprio cavallo, si arriva a cambiarlo ogni volta che sbaglia un'ostacolo, che confonde un passo, che rifiuta un comando, ogni volta che fa cadere un barile, che sbaglia una manovra, che fa scappare un vitello, definendo quel cavallo non all'altezza di chi gli sta sopra. Io per "Vittoria" intendo un bravo dall'istruttrice/ore, una paura superata, un livido portato con onore, una caduta che non riesce a fermare la voglia di cavalcare. E perchè no una medaglia d'oro, o il posto più alto sul podio, o una coccarda da appendere o una coppa da sollevare. Tutto questo però, solo grazie alla passione, al sudore versato in quel campo di sabbia e a quell'unico cavallo che ha dato il meglio di se, per me! Cos'è alla fine, qual'è il vero significato di questa misteriosa parola, "La Vittoria"